SOS Impresa esprime il suo forte apprezzamento per l’importante passo compiuto dall’Assemblea regionale della Sicilia, che ha approvato una legge-voto per richiedere al Parlamento nazionale di istituire il 10 gennaio come Giornata Nazionale Antiracket.
Questa data simbolica onorerà il coraggio dell’imprenditore Libero Grassi, che con la sua lettera ai “Cari estortori” pubblicata dal Giornale di Sicilia ha segnato un punto di svolta nella lotta contro le richieste di pizzo.
Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Ars, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, che servirà a ricordare il coraggio di chi, come Libero Grassi, non ha piegato la testa di fronte alla mafia, ma ha difeso con dignità le proprie scelte.
SOS Impresa, che da tempo ha lanciato una campagna per l’istituzione della giornata nazionale antiracket, è lieta di vedere che la legge regionale siciliana si muove in questa direzione. Confidiamo che altre regioni seguiranno l’esempio della Sicilia e che, successivamente, il governo nazionale e il parlamento approveranno questa norma.
L’istituzione di una Giornata Nazionale Antiracket non solo darà coraggio alle vittime di estorsione nel denunciare, ma permetterà anche alle associazioni antiracket di rafforzare il loro impegno per prevenire e contrastare questo odioso e pericoloso reato. Speriamo di stringere intorno ai denuncianti un cordone ancora più solido e ampio di solidarietà e coraggio.
Invitiamo tutte le istituzioni e la società civile a unirsi in questa lotta, creando un fronte comune contro la criminalità organizzata e sostenendo chi ha il coraggio di dire no al racket ed abbattere il mudo di solitudine che spesso angosce le vittime quando si sentono sole di fronte agli estortori.
Numero verde 800 900 767 – Mail info@sosimpresa.org
I sottoscritti componenti della Presidenza nazionale di SOS Impresa, riunitisi oggi pomeriggio, esprimono la nostra ferma e incondizionata solidarietà al Presidente Luigi Cuomo in seguito agli eventi gravissimi che hanno coinvolto l’accompagnamento alla denuncia di una vittima di estorsione a Napoli.
Condanniamo con fermezza questo atto vile e inaccettabile, e ci aspettiamo una risposta immediata, decisa e inequivocabile da parte delle istituzioni competenti nei confronti di chiunque osi aggredire e minacciare i rappresentanti delle associazioni antiracket e antiusura.
La Presidenza nazionale ha deliberato di intraprendere ogni iniziativa ritenuta opportuna e necessaria, a partire da domani, per garantire la sicurezza delle vittime che assistiamo e dei rappresentanti della nostra associazione. Non tollereremo intimidazioni o violenze di alcun tipo, e ci batteremo con tutte le nostre forze per proteggere chi ha il coraggio di denunciare.
Insieme, siamo più forti. La lotta contro l’estorsione e la criminalità organizzata continua con ancora maggiore determinazione e forza.
Lino Busà, Pippo Scandurra, Valerio Perrone e Fausto Maria Amato
Si è concluso positivamente l’iter per l’iscrizione del Coordinamento Regionale Sicilia di Sos Impresa – Rete per la Legalità sul registro provinciale delle Associazioni e delle Fondazioni antiracket ed antiusura tenuto presso la Prefettura di Messina, ai sensi del Decreto Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro della Giustizia n. 220 del 24 ottobre 2007.
L’ottenimento del decreto di iscrizione, a firma di Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, rappresenta il coronamento di un percorso iniziato due anni addietro, secondo quelle che sono le procedure previste dalla normativa. Un periodo nel quale il Coordinamento Regionale ha lavorato sul territorio siciliano, nella provincia messinese ma non solo, insieme alle associazioni locali, dimostrandosi concretamente al fianco di imprenditori, commercianti e cittadini tutti nella lotta quotidiana contro il racket delle estorsioni e l’usura. Prova ne siano, oltre alle varie costituzioni di parte civile che hanno visto il Coordinamento Sicilia presente nei procedimenti più importante contro esponenti della malavita organizzata, anche i numerosi imprenditori accompagnati e sostenuti nel difficile percorso della denuncia, il cui coraggio ha spesso dato spunto agli inquirenti per avviare importanti operazioni di polizia sul territorio
Va quindi segnalato come nel 2024 abbiamo già registrato anche l’iscrizione all’albo prefettizio dell’Associazione di Messina ed a breve sarà la volta di quella di Barcellona Pozzo di Gotto. Un risultato che conferma l’impegno costante ed il lavoro svolto sul campo, in un periodo storico nel quale negli ultimi anni nessuna associazione in Italia è stata iscritta nei registri prefettizi.
Tutto questo grazie ai dirigenti, alle donne ed agli uomini che quotidianamente si spendono nel movimento di Sos Impresa – Rete per la legalità Sicilia ed a tutti coloro che hanno avuto fiducia nel nostro operato. Un ringraziamento alla Magistratura ed alle Forze di Polizia tutte, con cui ci lega un rapporto di collaborazione proficua nell’ambito di una battaglia comune, con competenze e compiti chiaramente diversi, per l’affermazione dei valori di legalità, libertà e giustizia.
Un grazie particolare, quindi, lo rivolgiamo a Sua Eccellenza Cosima Di Stani, Prefetto di Messina, ed ai suoi collaboratori, per la profonda e puntuale disponibilità al dialogo che ci ha sempre riservato, e per averci consentito di raggiungere questo risultato così importante, ben al di là del dato burocratico, che per noi rappresenta un ulteriore stimolo a proseguire con ancor maggiore vigore nell’impegno quotidiano accanto alle comunità locali.
La provincia di Messina centro del movimento antiracket italiano con l’Assemblea Nazionale delle Associazioni di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, che si ritroveranno a Patti per due giorni di incontri il 19 e 20 aprile.
Un primo momento di particolare rilevanza è in programma per la mattina di venerdì 19 aprile, a partire dalle ore 10, con l’iniziativa di solidarietà presso l’azienda “Gruppo Mammana” di Castel di Lucio, che proprio di recente ha subito un atto intimidatorio con l’incendio di un mezzo all’interno di un cantiere. Nel pomeriggio di venerdì, quindi, alle ore 18 presso l’Hotel “La Playa” di Patti, si terrà l’assemblea nazionale che vedrà coinvolti i rappresentanti delle varie associazioni.
Nella mattinata di sabato 20 aprile, l’appuntamento clou con il convegno in programma presso la sala comunale di Piazza Mario Sciacca a Patti. Sarà un’importante occasione di dialogo e confronto alla presenza di alti rappresentanti delle Istituzioni. L’incontro, moderato dal giornalista Giuseppe Romeo, sarà aperto dal sindaco di Patti Gianluca Bonsignore, quindi gli interventi di Angelo Vittorio Cavallo, Procuratore della Repubblica di Patti, Mario Samperi, Presidente del Tribunale di Patti e Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani. A seguire le relazioni di Giuseppe Scandurra e Luigi Cuomo, rispettivamente Vice Presidente e Presidente nazionale di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, quindi interverranno Vito Di Giorgio, Procuratore aggiunto della DDA di Messina, il Generale di Corpo D’Armata Giovanni Truglio, Comandante Interregionale dei Carabinieri “Culqualber” ed il Procuratore Capo della Repubblica di Messina, Antonio D’Amato. Le conclusioni saranno affidate a S.E. Prefetto Maria Grazia Nicolò, Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura.
«E’ motivo di particolare orgoglio e soddisfazione ospitare un appuntamento di così grande rilevanza, impreziosito dalla partecipazione di autorità e alti rappresentanti delle Istituzioni – commenta il vice presidente nazionale Giuseppe Scandurra -. Non è un caso che l’Assemblea nazionale si svolga in Sicilia ed in particolare sul territorio messinese, che si è contraddistinto per la mole di attività svolta con un importante numero di denunce da parte degli imprenditori, che abbiamo accompagnato passo dopo passo. Molto significativo dunque per noi l’incontro presso l’azienda Mammana, storicamente in prima linea contro il racket ed a cui siamo da sempre vicini, per ribadire la nostra presenza concreta. L’assemblea delle associazioni ed il convegno di Patti saranno quindi occasioni di straordinaria importanza per confrontarsi su quanto fatto finora, sull’attualità del movimento antiracket e sulle prospettive d’impegno concreto per il futuro nella lotta per l’affermazione dei valori di legalità e giustizia sul territorio».
“Agli inquirenti della Procura Distrettuale Antimafia di Catania ed alla Polizia di Stato va il nostro ringraziamento per l’ennesimo blitz che ha consentito di liberare decine di commercianti ed imprenditori dall’asfissiante zavorra dei taglieggiatori che per anni hanno imposto il pizzo”.
Lo afferma Giuseppe Scandurra, Vice Presidente Nazionale di Sos Impresa – Rete per la Legalità, commentando l’operazione “Sabbie Mobili” condotta all’alba di oggi della Polizia di Stato di Catania che ha permesso di sgominare il clan di Lineri, appartenente all’associazione mafiosa dei Santapaola-Ercolano, dedito alle richieste estorsive ai danni di imprenditori e commercianti nell’area del capoluogo etneo.
“Un’inchiesta che ancora una volta vede al centro le denunce degli imprenditori vessati, ai quali Sos Impresa – Rete per la Legalità, assieme all’associazione di Catania presieduta da Rosario Colombrita, manifesta tutta la propria vicinanza e la disponibilità ad accompagnarli nel loro percorso. In tal senso non possiamo che condividere la forte presa di posizione espressa quest’oggi dal Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Prefetto Francesco Messina, che ha riferito della diffidenza ancora esistente da parte di molte parti offese a sporgere denuncia. Il nostro movimento sottolinea dunque ancora una volta l’invito a tutte le vittime di racket ed usura ad affidarsi allo Stato, nella certezza che non rimarranno mai da sole e che solo facendo tutti la nostra parte fino in fondo la battaglia contro la criminalità potrà essere vinta”.
SOS Impresa- Rete per la Legalità Aps è l’associazione antiracket e antiusura nata a Palermo all’indomani dell’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi avvenuto nell’Agosto del 1991 grazie ad un gruppo di commercianti coraggiosi che decisero di unirsi per difendersi dal racket delle estorsioni. L’atto costitutivo dell’associazione, che rapidamente da Palermo assunse una identità nazionale, è stato siglato a Roma nel maggio del 1992. L’associazione, pertanto, quest’anno celebra ufficialmente 30 anni di attività.
In 30 anni di storia SOS Impresa ha accompagnato imprenditori, commercianti ed artigiani alla denuncia di estortori ed usurai, ha assistito ed assiste, con principi di gratuità e solidarietà, le vittime nelle aule dei tribunali costituendosi tra l’altro Parte Civile nei processi, promuove, inoltre, diverse iniziative di studio, di promozione e di educazione “all’uso responsabile del denaro, prevalentemente nelle scuole medie inferiori e superiori.
La nostra associazione è riconosciuta dal Ministero dell’Interno, i suoi rappresentanti fanno parte del Comitato di Solidarietà per le vittime di estorsione e usura, detiene relazioni con le forze dell’ordine ai massimi livelli e con le Autorità giudiziarie nelle diverse Procure, è iscritta presso lo speciale albo della Prefettura di Roma e al RUNTS.
In occasione di questo trentennale abbiamo deciso di celebrare questa importante tappa con un evento nazionale che sia al tempo stesso una riflessione aggiornata sui fenomeni criminali legali all’infiltrazione criminale nell’economia e alla libertà d’impresa nel nostro Paese e sulle nuove strategie necessarie per adeguare l’impegno antiracket e antiusura del movimento sia in termini di analisi che di prevenzione e contrasto.
In questa occasione vogliamo anche offrire un riconoscimento agli uomini e alle donne che hanno contribuito a far nascere e crescere l’associazione in questi 30 anni, nonché alle personalità del mondo delle Istituzioni che con il loro operato e la loro vicinanza hanno contribuito alla crescita di tutto il movimento antiracket.
L’incontro si terrà venerdì 21 ottobre a Roma, al Teatro Rossini, in via Santa Chiara 14, con inizio alle ore 10. L’Evento sarà preceduto da un Tour che abbiamo chiamato “Strada Facendo. Il cammino della Legalità” che si avvale del Patrocinio della Regione Lazio, dal 17 al 21 ottobre, toccherà tutte le province del Lazio con una serie di incontri nelle università, nelle scuole, nelle associazioni professionali. Collegato al Tour è previsto il Premio “Giovani Reporter per la Legalità” rivolto agli studenti delle scuole medie superiori.
Concluderà i lavori il Commissario di Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Prefetto Maria Grazia Nicolò.
Due appuntamenti di grande valenza nell’ottica dell’impegno antiracket e antiusura sul territorio siciliano, sono in programma per venerdì 9 e sabato 10 luglio rispettivamente a Milazzo e Belpasso, con la presenza di importanti e autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, della magistratura e delle forze dell’ordine. Presente il Prefetto Giovanna Cagliostro, Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura.
Il primo evento si terrà a partire dalla 18:30 di venerdì 9 luglio al Porto di Milazzo, ospitato sulla motonave “Rete per la Legalità” di Francesco Salomone, l’imprenditore milazzese che nel 2014 subì l’incendio della propria imbarcazione e denunciò i suoi estortori. Al forum dal titolo “Il tutoraggio delle vittime di racket e usura, nuovi strumenti di aiuto e di aumento delle denunce”, saranno presenti per i saluti istituzionali il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, il sindaco Giuseppe Midili, il presidente dell’associazione antiracket di Milazzo, Francesco Arcadi e Giuseppe Foti, presidente del coordinamento regionale “Rete per la legalità Sicilia”. Tra gli interventi quelli di Luigi Cuomo, presidente nazionale “Sos impresa – Rete per la legalità”, Lino Busà, direttore centro studi “Te.Mi. per la Legalità”, Fausto Amato, responsabile dell’ufficio legale di Sos Impresa e di Francesco Salomone. Concluderanno i lavori, moderati da Giuseppe Scandurra, vice presidente vicario nazionale di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, Emanuele Crescenti, Procuratore della Repubblica di Barcellona, Maurizio De Lucia, Procuratore Distrettuale Antimafia di Messina e il Prefetto Giovanna Cagliostro.
Il secondo appuntamento è previsto per la mattina di sabato 10 luglio a Belpasso, dalle ore 10:30, presso l’azienda dolciaria della famiglia Condorelli. All’imprenditore Giuseppe Condorelli anch’egli protagonista di una coraggiosa denuncia contro il racket delle estorsioni, verrà conferita la targa di socio onorario di “Sos impresa – Rete per la legalità”. Riconoscimento di socio onorario che nel passato era già stato assegnato anche al giornalista Paolo Borrometi ed all’ex Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. All’incontro presso l’azienda catanese, insieme al Prefetto Cagliostro, ci saranno altre importanti presenze tra cui, il Generale Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri Sicilia e del Prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi. Parteciperanno quindi Luigi Cuomo, Giuseppe Scandurra e Lino Busà e Rosario Colombrita, presidente dell’associazione antiracket di Sant’Agata Li Battiati.
“Saranno due giornate molto significative, non solo per l’alto valore delle personalità presenti, ma anche per le location scelte appositamente, per ribadire il concetto di vicinanza del movimento antiracket e soprattutto dello Stato nei confronti di quegli imprenditori che hanno avuto la forza di denunciare”, commenta il vice presidente nazionale di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, Giuseppe Scandurra.
“Sia Francesco Salomone, che grazie al supporto concreto dello Stato ha potuto far ripartire la propria attività, sia Giuseppe Condorelli, sono due esempi di persone che non si sono lasciate piegare dalle intimidazioni della criminalità ma hanno mantenuto la schiena dritta. A loro e a tutti gli altri imprenditori onesti e coraggiosi – conclude Scandurra – il movimento antiracket e antiusura sarà sempre a fianco”.
“Apprendiamo con soddisfazione dell’accoglimento delle costituzioni di parte civile di Rete per la Legalità Sicilia e dell’Acis di Sant’Agata di Militello, nel del processo Alastra”, lo afferma il vice presidente nazionale di Sos Impresa – Rete per la legalità Pippo Scandurra. “Il sacrificio coraggioso della denuncia fatto dagli imprenditori è determinante per scardinare definitivamente il sistema imposto sui territori dalla criminalità organizzata – continua Scandurra – per questo continueremo ad essere costantemente al fianco di tutte le vittime del racket delle estorsioni e dell’usura”.
Questa mattina all’udienza preliminare celebrata al Tribunale di Palermo il Gup ha accolto le 19 richieste di costituzione di parte civile già formalizzate nella precedente udienza, tra cui oltre a Sos Impresa – Rete per la legalità Sicilia” e Acis Sant’Agata Di Militello – Nebrodi, rappresentate dall’avvocato Salvatore Mancuso, anche quelle di vari imprenditori parti offese nel procedimento, alcuni dei quali rappresentati dall’avvocato Fausto Amato.
Il processo Alastra vede a giudizio 13 imputati con le accuse a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata. Per dodici degli imputati che ne avevano fatto richiesta, è stato accordato il rito abbreviato.
La sicurezza è un fattore fondamentale e strategico perché incide sulla crescita del Paese. Ne è convinta il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, intervenuta oggi all’evento annuale 2021 del Pon Legalità 2014-2020 sul tema “La sfida italiana ed europea per la crescita sociale ed economica del Paese”, organizzato online con il Corriere della Sera. Tra i partecipanti, anche il capo della Polizia Lamberto Giannini e il vicecapo della Polizia e autorità di gestione del PON Maria Teresa Sempreviva.
L’evento annuale del PON Legalità: “La sfida italiana ed europea per la crescita sociale ed economica del Paese” realizzato in collaborazione con il Corriere della Sera, è stato l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione del Programma Operativo Nazionale in un anno particolarmente difficile per l’Italia a causa della crisi globale provocata dalla pandemia da Covid-19.
L’innovazione tecnologica a supporto dell’attività quotidiana delle Forze di Polizia. Il rapporto fra sicurezza e arte come leva per il risanamento economico e sociale dei territori. Il valore dei progetti di recupero e reinserimento sociale per affermare il modello culturale della legalità presso i minori delle aree svantaggiate. L’impegno straordinario delle Forze di Polizia nel contenimento della pandemia, sostenuto anche dal PON “Legalità” con stanziamenti dedicati. Fiorenza Sarzanini, Vicedirettore del Corriere della Sera, ha affrontato questi temi con Maria Teresa Sempreviva, Vice Capo della Polizia e Autorità di Gestione del PON Legalità, Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura – MiC, Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Lamberto Giannini, Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. I lavori sono stati conclusi dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Nel corso del dibattito sono stati ripercorsi i tratti salienti del Programma Operativo Nazionale che ha come obiettivo principale il rafforzamento delle condizioni di legalità nelle aree più arretrate del Paese. Il PON Legalità, infatti, opera in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, ma in maniera residuale anche sul resto del territorio nazionale per le esigenze legate all’accoglienza dei migranti e per sostenere l’impegno delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e delle Prefetture nel contenimento della pandemia. Per dare alcuni numeri: il Programma, la cui conclusione è fissata al 31 dicembre 2023, dal 2014 ha assorbito il 97,5% della propria dotazione economica – pari a 692 milioni di euro circa – con 324 progetti finanziati, per un controvalore di 675 milioni di euro Una dotazione finanziaria che è stata progressivamente integrata nel tempo. A quella iniziale di 380 milioni di euro, dell’ottobre 2015, sono stati infatti aggiunti dapprima 230 milioni di euro nel 2018, per il finanziamento di misure per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti; a seguire ulteriori 30 milioni di euro, ad inizio 2020, a seguito del conferimento di risorse dal PON “Inclusione” del Ministero del Lavoro; l’ultima integrazione è di metà 2020: 50 milioni di euro giunti nell’ambito di una revisione del Programma dovuta all’emergenza Covid – 19.
La crisi globale causata dalla pandemia da Covid-19, ha messo in evidenza la «grande capacità delle organizzazioni criminali di adattarsi alle nuove situazioni» e infiltrare il tessuto economico-sociale, ad esempio ponendosi come un welfare alternativo a quello legale presso le famiglie in difficoltà.
Da questo punto di vista c’è la preoccupazione che i fondi dal Recovery fund siano nelle mire delle mafie, ha osservato il ministro, ricordando che si sta «lavorando intensamente» su questo fronte, come dimostrano le 700 interdittive antimafia adottate dai prefetti nei soli primi 5 mesi del 2021, e l’aumento di questi provvedimenti dai circa 1.500 del 2019 agli oltre 2.200 del 2020.
In questo quadro «c’è l’urgenza che i ristori arrivino immediatamente», fermi restando i controlli di legalità con la possibilità – all’esito degli accertamenti – di intervenire per recuperare le somme, ha ricordato la titolare del Viminale citando i protocolli stretti in questo senso con Sace e Agenzia delle Entrate.
La ripresa dell’Italia dopo la pandemia non può che avvenire in un quadro di legalità, e in quest’ottica si lavora sia attraverso l’organismo di monitoraggio sui rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale creato nel 2020, sia attraverso i progetti finanziati dal PON Legalità in particolare nel Mezzogiorno, «territorio particolarmente fragile» che richiede interventi specifici.
Il Pon Legalità è infatti, come ha ricordato l’autorità di gestione Sempreviva, uno strumento «che serve a rafforzare le condizioni di sicurezza e legalità nelle aree più svantaggiate del nostro Paese». Si tratta di «un unicum nel panorama comunitario delle politiche di coesione» che l’Italia ha a disposizione per garantire la legalità, «valore primario della nostra democrazia” che, come tale, «non può scontare variabili a seconda del contesto sociale di riferimento».
Rimane fondamentale, ha ribadito il ministro Lamorgese, il «lavoro di squadra» tra Stato, magistratura e Forze di polizia, supportate dal Pon Legalità in particolare nell’implementazione dell’innovazione tecnologica, come ha ricordato il capo della Polizia Lamberto Giannini, spiegando come questo permette alle pattuglie sul territorio di «accedere alle informazioni in tempo reale», con uno scambio costante dei dati con le sale operative «moltiplicando così l’efficacia dei controlli e della prevenzione».FacebookTwitter
Una data importante, il prossimo 5 luglio, perchè l’associazione “SOS Impresa e Rete per la Legalità” parteciperà al bando per assegnare uno stabile, in via Felice Cavallotti, a Riesi. Bene che, grazie al lavoro dell’Arma dei Carabinieri e della Magistratura, ha portato in carcere capi mandamento e uomini affiliati al clan dei Cammarata. Un bene che oggi, grazie alla DDA, alla DIA e alla Prefettura di Caltanissetta, si trova a disposizione e sotto la custodia del Comune in provincia di Caltanissetta.
Un passo importante, da considerare una tappa in direzione della creazione di una comunità che non debba più avere paura.
«L’aver paura offende la dignità e la memoria di coloro chi oggi ricordiamo onorando la loro morte – afferma Eugenio Di Francesco, referente provinciale per Enna, Caltanissetta e Agrigento di “Sos Impresa – Rete per la Legalità” -. Penso a Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e gli uomini di scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, che abbiamo da poco ricordato in occasione del 29° anniversario della Strage di Capaci, ma anche alle vittime innocenti di mafia riesini. L’aver paura offende e impedisce il futuro delle nuove generazioni. Il 5 luglio parteciperemo a questo bando per far diventare quel sito un bene comune a disposizione di tutti quegli imprenditori liberi e non solo. Qualora non ci saranno partecipanti e non avremo i requisiti, però, nel massimo rispetto delle leggi chiederemo al nostro Sindaco e all’amministrazione comunale l’assegnazione per via diretta».
Un bene, lo stabile di via Felice Cavallotti, che si trova in una strada storicamente chiamata “la carrozza di li murti”. Una strada che porta al cimitero, ma è anche collocato di fronte a una scuola dell’infanzia e di un centro di formazione professionale.
«È la casa che, dal buio della storia, apre le porte alla luce alle nuove generazioni – aggiunge Di Francesco – . Alle 10 di mercoledì 26 maggio, insieme al Presidente Vicario Nazionale di “SOS Impresa e Rete per La Legalita”, Pippo Scandurra, andremo a fare un sopralluogo sul bene, al fine di poter dargli la giusta destinazione. Mi auguro, però, che questa volta, il bando non vada deserto e che ci sia una gara per tutte le associazioni riesine affinché possiamo dare testimonianza tangibile di una realtà che vuole cambiare. Basta con il dire “Riesi vuol dire Mafia” perché “Riesi vuol dire vita”. Riesi è piena di lavoratori onesti che vogliono fare commercio e l’imprenditoria credendo al valore della sinergia. Riesi sta cambiando, deve cambiare, lo dobbiamo alle nuove generazioni».