Coordinamento Regionale Rete Legalità Sicilia, rinnovato il consiglio direttivo

Sos Impresa – Rete per la Legalità: rinnovata la composizione dell’Ufficio di Presidenza Nazionale

Istituzione della Giornata Nazionale Antiracket, “SOS Impresa” plaude l’iniziativa della Regione Siciliana

A Sant’Agata Militello la commemorazione della strage di Capaci ed il ricordo di tutte le vittime di mafia

Intimidazione al presidente nazionale Luigi Cuomo, solidarietà di Sos Impresa: «Proteggere chi denuncia con tutte le nostre forze»

Incontro a Sant’Agata Militello tra il Questore di Messina e gli studenti degli istituti superiori cittadini

L’incontro degli studenti del “Borghese-Faranda” di Patti con il Colonnello Lucio Arcidiacono

Settimana antiracket, studenti protagonisti a Patti e Sant’Agata di Militello

Randazzo, ricordo di Antonino, Vincenzo e Salvatore Spartà, uccisi 32anni fa dalla mafia

Operazione antimafia nell’agrigentino, abbattere muro di silenzio e omertà vera rivoluzione culturale

«Il duro colpo inflitto alle cosche mafiose del territorio agrigentino da parte della Magistratura e dell’Arma dei Carabinieri, danno conferma che soggetti legati a cosa nostra e stidda sono presenti e operanti a discapito della crescita sociale ed economica dei nostri territori. Occorre sconfiggere la paura, uscire dal meccanismo perverso della messa a posto». Lo sottolinea Eugenio Di Francesco, Coordinatore vicario di “Rete per la Legalità” Sicilia, commentando l’operazione che nei giorni scorsi ha portato all’esecuzione di numerose misure cautelari per le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione di armi. Molti degli indagati erano già in carcere poiché raggiunti, appena tre settimane fa, da misura cautelare.

«Un plauso va agli uomini del Comando Provinciale dei Carabinieri di Agrigento, guidati dal Colonello Nicola De Tullio e del Tenente Colonnello Bulla, che coordina il nucleo investigativo e con loro a tutta la Magistratura, per il lavoro fondamentale e prezioso, nel silenzio, per liberare dalla cappa le nostre città.

È fondamentale la collaborazione del cittadino, sempre piu partecipe della crescita sociale ed imprenditoriale del territorio, non suddito dei condizionamenti ambientali di tipo mafioso. Abbattere il muro di silenzio e omertà significa iniziare una vera rivoluzione culturale per lasciare alle nuove generazioni un territorio libero e onesto. Oggi, grazie al fondo di solidarietà l’imprenditore che decide di denunciare o mettersi dalla parte dello Stato, gode di risorse economiche che lo portano all’economia legale. L’Associazione antiracket presente da quasi quattro anni nella provincia di Agrigento ha contribuito a liberare diversi imprenditori dal puzzo e dall’usura, costituendosi parte civile in diversi processi dove gli imputati sono indagati al 41 bis.