Tra le ipotesi contestate, oltre a quella di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, anche delitti di tipo estorsivo che testimoniano come tali attività continuino ad essere alla base del tentativo della criminalità organizzata di imporre la propria supremazia a scapito dei cittadini e degli imprenditori onesti.
Rivolgendo il nostro plauso ed un sentito ringraziamento a Polizia e Magistratura per l’ennesima incisiva azione di contrasto alla mafia, ribadiamo il nostro impegno quotidiano attraverso le associazioni che operano sul territorio al fianco delle Istituzioni, a sostegno costante ed incondizionato della comunità tutta che vive ed opera nel rispetto dei valori di legalità, giustizia e libertà.
Si è concluso positivamente l’iter per l’iscrizione del Coordinamento Regionale Sicilia di Sos Impresa – Rete per la Legalità sul registro provinciale delle Associazioni e delle Fondazioni antiracket ed antiusura tenuto presso la Prefettura di Messina, ai sensi del Decreto Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro della Giustizia n. 220 del 24 ottobre 2007.
L’ottenimento del decreto di iscrizione, a firma di Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, rappresenta il coronamento di un percorso iniziato due anni addietro, secondo quelle che sono le procedure previste dalla normativa. Un periodo nel quale il Coordinamento Regionale ha lavorato sul territorio siciliano, nella provincia messinese ma non solo, insieme alle associazioni locali, dimostrandosi concretamente al fianco di imprenditori, commercianti e cittadini tutti nella lotta quotidiana contro il racket delle estorsioni e l’usura. Prova ne siano, oltre alle varie costituzioni di parte civile che hanno visto il Coordinamento Sicilia presente nei procedimenti più importante contro esponenti della malavita organizzata, anche i numerosi imprenditori accompagnati e sostenuti nel difficile percorso della denuncia, il cui coraggio ha spesso dato spunto agli inquirenti per avviare importanti operazioni di polizia sul territorio
Va quindi segnalato come nel 2024 abbiamo già registrato anche l’iscrizione all’albo prefettizio dell’Associazione di Messina ed a breve sarà la volta di quella di Barcellona Pozzo di Gotto. Un risultato che conferma l’impegno costante ed il lavoro svolto sul campo, in un periodo storico nel quale negli ultimi anni nessuna associazione in Italia è stata iscritta nei registri prefettizi.
Tutto questo grazie ai dirigenti, alle donne ed agli uomini che quotidianamente si spendono nel movimento di Sos Impresa – Rete per la legalità Sicilia ed a tutti coloro che hanno avuto fiducia nel nostro operato. Un ringraziamento alla Magistratura ed alle Forze di Polizia tutte, con cui ci lega un rapporto di collaborazione proficua nell’ambito di una battaglia comune, con competenze e compiti chiaramente diversi, per l’affermazione dei valori di legalità, libertà e giustizia.
Un grazie particolare, quindi, lo rivolgiamo a Sua Eccellenza Cosima Di Stani, Prefetto di Messina, ed ai suoi collaboratori, per la profonda e puntuale disponibilità al dialogo che ci ha sempre riservato, e per averci consentito di raggiungere questo risultato così importante, ben al di là del dato burocratico, che per noi rappresenta un ulteriore stimolo a proseguire con ancor maggiore vigore nell’impegno quotidiano accanto alle comunità locali.
Il Generale dell’Arma dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa fu trucidato dalla mafia a Palermo il 3 settembre 1982 insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro ed all’agente di scorta Domenico Russo.
Nel giorno del 42° anniversario della strage, ricordiamo e rendiamo onore alla figura di un Servitore dello Stato, Uomo delle Istituzioni che ancora oggi rappresenta per tutti ispirazione e modello nella lotta costante contro la criminalità e per l’affermazione di quei valori di libertà, legalità e giustizia per i quali il Generale Dalla Chiesa e tanti altri servitori dello Stato come lui hanno combattuto sino a sacrificare la loro stessa vita.
Nel luglio 2023, come ci ricordano le foto, abbiamo avuto l’onore ed il piacere di essere ospiti presso il Comando Legione Carabinieri Sicilia di Palermo, guidato all’epoca dal Generale di Divisione Rosario Castello. Un’occasione nella quale abbiamo avuto la possibilità di rendere omaggio alla memoria del Generale Dalla Chiesa, presso la Caserma a lui stesso intitolata, e di visitare la suggestiva mostra nella “Sala della Memoria”, che raccoglie le testimonianze storiche dell’Arma in Sicilia, con numerosi cimeli, documenti, foto ed uniformi, molte relative proprio al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che fu al comando della Legione di Palermo, dal 1966 al 1973.
«Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere. Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al “Geometra Anzalone” e diremo no a tutti quelli come lui.»
Così scriveva l’imprenditore Libero Grassi nella sua “Lettera al caro estortore” pubblicata dal Giornale di Sicilia nel gennaio 1991, per dire NO a chi voleva imporgli il pagamento del pizzo.
Libero Grassi, che nei mesi successivi combattevano apertamente ed in prima linea la sua battaglia contro il racket, pagò con la propria stessa vita quel coraggio di uomo libero, ucciso a Palermo per mano mafiosa il 29 agosto 1991.
Oggi, trentatré anni dopo il suo sacrificio, l’esempio di Libero Grassi continua ad essere un punto di riferimento per tutti noi nella battaglia quotidiana sul territorio, a fianco degli imprenditori e di tutte le vittime di racket ed usura, facendo squadra con lo Stato per vincere definitivamente la sfida per il trionfo della libertà e dell’onestà!
Anche questa mattina, come ogni anno il 23 maggio, il coordinamento regionale Sicilia di “SosImpresa – Rete per la Legalità” insieme all’Acis ha organizzato la cerimonia di commemorazione a Sant’Agata Militello, di fronte al monumento con la loro effige, in ricordo del sacrificio dei giudici Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, degli agenti delle rispettive scorte, uccisi nelle stragi del 1992 a Capaci e via D’Amelio, e di tutte quelle persone libere che hanno portato avanti con rettitudine il loro compito, a costo della loro stessa vita, per consentirci di vivere in una società migliore, aiutandoci a ribellarci all’oppressione della mafia e della criminalità in genere ed insegnandoci a lottare per i valori di legalità e giustizia.
Protagonisti della commemorazione, come tradizione, gli studenti delle scuole santagatesi che ringraziamo, insieme ai rispettivi dirigenti scolastici e docenti, per aver partecipato anche quest’anno in maniera attiva, con i loro interventi, i loro striscioni ed il loro entusiasmo che ci dà forza e speranza per il futuro.
«È fondamentale la partecipazione dei ragazzi per il ricordo e la memoria in un territorio che da sempre ha dedicato la doverosa attenzione a questa giornata commemorativa che per tutti noi ha un grande ed importante significato», ha detto il vice presidente nazionale di “Sos Impresa Rete per la Legalità” Giuseppe Scandurra, intervenuto alla manifestazione assieme al coordinatore regionale Giuseppe Foti ed al sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso.
Sentiti ringraziamenti vanno dunque al sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso ed alla sua amministrazione comunale, per la collaborazione e disponibilità come sempre manifestate, alle Forze dell’Ordine tutte, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, Polizia Locale, per la loro presenza odierna ma anche e soprattutto per la loro opera quotidiana a servizio dei cittadini. Grazie anche ai rappresentanti delle sezioni locali di Associazione Nazionale Carabinieri, Associazione Nazionale Polizia di Stato, Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia ed Unuci, per la loro consueta vicinanza.
Tutto pronto per la due giorni di lavori dell’Assemblea Nazionale del movimento antiracket “SosImpresa – Rete per la Legalità”, in programma venerdì 19 e sabato 20 aprile prossimi a Patti.
Venerdì mattina a partire dalle 10 l’iniziativa presso l’azienda “Gruppo Mammana” di Castel di Lucio. «Ci recheremo presso l’azienda del Gruppo Mammana, per portare solidarietà e vicinanza di tutto il nostro movimento ad un imprenditore che con la sua famiglia si è storicamente contraddistinto per l’impegno antiracket e che proprio di recente ha subito un ennesimo atto intimidatorio. In quell’occasione apporremo le targhe di “Sos Impresa Rete per La legalità” ai mezzi che l’impresa è riuscita a riacquistare, dopo aver subìto precedenti attentati incendiari, proprio grazie al supporto dello Stato», commenta Giuseppe Scandurra, vice presidente nazionale di SosImpresa – Rete per La Legalità.
Nel pomeriggio di venerdì, presso l’Hotel La Playa di Patti, ci sarà invece l’assemblea nazionale delle associazioni. «Ringrazio sentitamente la direzione nazionale che ha voluto che l’assemblea si svolgesse proprio a Patti – prosegue Scandurra – come riconoscimento dell’importante attività svolta sul territorio messinese, testimoniata anche dalle recenti operazioni condotte, con numerosi imprenditori che hanno denunciato i tentativi di condizionamento subìti ad opera della criminalità».
Infine, sabato mattina a partire dalle ore 10, presso la sala comunale di piazza Mario Sciacca, ci sarà il convegno conclusivo cui parteciperanno alti rappresentanti delle Istituzioni, della Magistratura e delle Forze dell’Ordine. «Sarà un’importante opportunità di confronto durante la quale, insieme al Presidente nazionale Luigi Cuomo, presenteremo a S.E. Maria Grazia Nicolò, Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, le nostre proposte di modifica e miglioramento della normativa antiracket, sulla scorta di oltre trent’anni di esperienza in prima linea al fianco degli imprenditori», conclude Scandurra.
La provincia di Messina centro del movimento antiracket italiano con l’Assemblea Nazionale delle Associazioni di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, che si ritroveranno a Patti per due giorni di incontri il 19 e 20 aprile.
Un primo momento di particolare rilevanza è in programma per la mattina di venerdì 19 aprile, a partire dalle ore 10, con l’iniziativa di solidarietà presso l’azienda “Gruppo Mammana” di Castel di Lucio, che proprio di recente ha subito un atto intimidatorio con l’incendio di un mezzo all’interno di un cantiere. Nel pomeriggio di venerdì, quindi, alle ore 18 presso l’Hotel “La Playa” di Patti, si terrà l’assemblea nazionale che vedrà coinvolti i rappresentanti delle varie associazioni.
Nella mattinata di sabato 20 aprile, l’appuntamento clou con il convegno in programma presso la sala comunale di Piazza Mario Sciacca a Patti. Sarà un’importante occasione di dialogo e confronto alla presenza di alti rappresentanti delle Istituzioni. L’incontro, moderato dal giornalista Giuseppe Romeo, sarà aperto dal sindaco di Patti Gianluca Bonsignore, quindi gli interventi di Angelo Vittorio Cavallo, Procuratore della Repubblica di Patti, Mario Samperi, Presidente del Tribunale di Patti e Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani. A seguire le relazioni di Giuseppe Scandurra e Luigi Cuomo, rispettivamente Vice Presidente e Presidente nazionale di “Sos Impresa – Rete per la Legalità”, quindi interverranno Vito Di Giorgio, Procuratore aggiunto della DDA di Messina, il Generale di Corpo D’Armata Giovanni Truglio, Comandante Interregionale dei Carabinieri “Culqualber” ed il Procuratore Capo della Repubblica di Messina, Antonio D’Amato. Le conclusioni saranno affidate a S.E. Prefetto Maria Grazia Nicolò, Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura.
«E’ motivo di particolare orgoglio e soddisfazione ospitare un appuntamento di così grande rilevanza, impreziosito dalla partecipazione di autorità e alti rappresentanti delle Istituzioni – commenta il vice presidente nazionale Giuseppe Scandurra -. Non è un caso che l’Assemblea nazionale si svolga in Sicilia ed in particolare sul territorio messinese, che si è contraddistinto per la mole di attività svolta con un importante numero di denunce da parte degli imprenditori, che abbiamo accompagnato passo dopo passo. Molto significativo dunque per noi l’incontro presso l’azienda Mammana, storicamente in prima linea contro il racket ed a cui siamo da sempre vicini, per ribadire la nostra presenza concreta. L’assemblea delle associazioni ed il convegno di Patti saranno quindi occasioni di straordinaria importanza per confrontarsi su quanto fatto finora, sull’attualità del movimento antiracket e sulle prospettive d’impegno concreto per il futuro nella lotta per l’affermazione dei valori di legalità e giustizia sul territorio».
Dopo il grave atto intimidatorio subito, di cui hanno riferito le cronache nei giorni scorsi, con l’incendio di un escavatore impegnato in un cantiere in località Motta d’Affermo, l’imprenditore Michelangelo Mammana, tramite la nostra associazione, ha voluto esprimere un messaggio pubblico di ringraziamento per gli innumerevoli attestati disolidarietà e vicinanza ricevuti.
«Il Gruppo Mammana e tutta la famiglia ringraziano i rappresentanti delle Istituzioni, le Forze dell’Ordine e la Magistratura, i Sindaci, gli esponenti delle comunità locali e delle associazioni, i colleghi e tutti coloro che in vario modo ci sono stati vicini.
Come è noto, la mia scelta di vita è stata sempre improntata alla legalità, denunciando gli attentati e le pressioni subite, ed anche stavolta come sempre abbiamo trovato accanto a noi lo Stato.
Ringrazio l’Arma dei Carabinieri, che non mi lascia un attimo e che per me è motivo di grande coraggio. Loro insieme allo Stato mi hanno permesso di rendere libera la mia impresa, restituendomi tutti quello che mi hanno distrutto. Anche dopo quest’ultimo episodio, confido come sempre nell’azione efficace dello Stato con tutti i suoi apparati, della Procura e delle Forze dell’Ordine.
Un ringraziamento va a Pippo Scandurra, vice presidente nazionale di SOS Impresa – Rete per la legalità, a cui devo molto, per il costante supporto e la presenza insieme al coordinamento nazionale e regionale tutto.
La nostra è una storia di crescita, vissuta insieme ad oltre 230 tra collaboratori, tecnici,consulenti e maestranze, attivi in cantieri in tutte le province della nostra Regione. Stiamo quindi investendo anche oltre la Sicilia, segno evidente che nessuno può fermare il percorso costruito con sacrificio ed all’insegna dei valori di legalità ed onestà che alla fine hanno sempre vinto e continueranno a vincere».
Il 29 agosto 1991 la mafia uccideva a Palermo Libero Grassi, un imprenditore onesto e coraggioso ma soprattutto un Uomo Libero, capace di dire NO all’imposizione del pizzo, fino a pagare con la propria stessa vita la forza ed il coraggio di denunciare apertamente i suoi estorsori.
Oggi, trentadue anni dopo il suo sacrificio, l’esempio di Libero Grassi continua ad essere un punto di riferimento per tutti noi nella battaglia quotidiana sul territorio, a fianco degli imprenditori e di tutte le vittime di racket ed usura, facendo squadra con lo Stato per vincere definitivamente la sfida per il trionfo della libertà e dell’onestà!
Presso la Caserma “Carlo Alberto dalla Chiesa” di Palermo, sede della Legione Carabinieri “Sicilia”, è giunta in visita una delegazione dell’Associazione “S.O.S. Impresa – Rete per la Legalità”, rappresentata dal Vice Presidente vicario nazionale, Dott. Giuseppe Scandurra.
La delegazione è stata accolta dal Generale di Divisione Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri e dai Comandanti Provinciali, nonché da una rappresentanza di carabinieri in servizio e in congedo.
Il Comandante della Legione, nel suo indirizzo di saluto, ha evidenziato la particolare valenza delle attività sinora svolte dall’associazione anti-racket, impegnata nell’Isola in un’opera di prevenzione e contrasto delle estorsioni e dell’usura, che ha permesso di incentivare l’emersione di tali reati e di diffondere la conoscenza delle misure di sostegno esistenti. Nella circostanza, è stato sottolineato come la rete capillare delle Stazionidell’Arma, in Sicilia, costituisca un punto imprescindibile di riferimento, a cui le vittime del racket possono e devono affidarsi, potendo accedere, a seguito di denuncia, ai fondi di solidarietà messi a disposizione dallo Stato.
Nel corso dell’incontro, alcuni degli associati hanno portato la loro testimonianza di forte impegno contro il fenomeno delle estorsioni. Si tratta di Michelangelo Mammana, imprenditore edile di Castel di Lucio (Me) vittima di estorsione, Rita Spartà di Randazzo (Ct), che ha subìto l’uccisione del padre e dei fratelli per opera della criminalità, ed Eugenio Di Francesco, imprenditore di Riesi (Cl), che dopo l’uccisione del fratello da parte del padre si è impegnato in prima persona nella lotta al racket e all’usura.
“Questo incontro era per noi particolarmente sentito per ribadire il nostro grazie al Comandante della Legione Carabinieri di Sicilia, Generale Castello, ai Comandanti Provinciali e tramite essi a tutti i Carabinieri di ogni singola Compagnia e Stazione per il prezioso contributo alla lotta al racket e all’usura”, commenta Giuseppe Scandurra, Vice Presidente vicario nazionale di Sos Impresa – Rete Per la legalità.
“I nostri sforzi sarebbero infatti del tutto vani senza il prezioso supporto della Benemerita Arma dei Carabinieri, la quale ha sempre supportato la nostra azione in tutte le fasi della gestione delle vittime, persone come quelle che hanno portato la loro testimonianzaodierna o come l’imprenditore di Belpasso Giuseppe Condorelli, che hanno fatto della legalità uno stile di vita e che hanno trovato la forza di denunciare con il sostegno della nostra associazione e grazie alla presenza rassicurante dei Carabinieri sul territorio”.
Dopo i saluti istituzionali presso la Chiesa di San Giacomo dei Militari, la visita è proseguita nella “Sala della Memoria”, che raccoglie le testimonianze storiche dell’Arma in Sicilia, con numerosi cimeli, documenti, foto ed uniformi, molte relative al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che è stato Comandante della Legione di Palermo, dal 1966 al 1973.
A seguire, i visitatori si sono recati all’interno della Chiesa di Santa Maria Maddalena, risalente al 1182, in stile arabo-normanno, ammirando le bellezze architettoniche dell’antico luogo di culto.
L’incontro si è concluso con il plauso della delegazione in visita, che ha manifestato gratitudine per la collaborazione offerta e per il proficuo lavoro svolto dai Carabinieri dell’Isola, in favore dei cittadini, delle comunità e degli operatori economici.